La Poltrona Proust fu originariamente dipinta a mano, un dettaglio che la rendeva unica e irripetibile. Questo aspetto artigianale, unito alla sua carica ironica e sperimentale, ha contribuito a farne un’icona del design degli anni Settanta e Ottanta, simbolo della capacità del postmoderno di rimescolare codici e citazioni.
Nel corso del tempo, il progetto è stato reinterpretato in diverse versioni e produzioni, ma mantiene intatto il fascino di un’opera-manifesto che sintetizza l’approccio visionario di Mendini, sempre in bilico tra memoria storica, gioco creativo e rilettura poetica del passato.
L’iconica poltrona Prous oggi la possiamo avere Made in Italy realizzata da ben due noti marchi di design italiano:
La versione attuale della Poltrona Proust prodotta da CAPPELLINI (www.cappellini.com) riprende fedelmente l’idea originaria di Alessandro Mendini, ma è realizzata con metodologie più adatte a una produzione seriale (sebbene di alto livello artigianale):
- la struttura di forma barocca intagliata in legno, scolpito con motivi ornamentali che richiamano il gusto settecentesco viene spesso verniciata in colori vivaci, in linea con il pattern del rivestimento;
- anziché la pittura a mano tipica degli esemplari originali, Cappellini utilizza un tessuto speciale con un motivo “puntinista” o comunque policromatico, progettato da Mendini per richiamare l’effetto originale; il pattern viene realizzato con tecniche di stampa industriale di alta qualità, in modo da garantire colori vivaci e resistenza nel tempo.
L’unione di lavorazione artigianale e tecnologie di stampa contemporanee permette di ottenere un risultato che conserva il fascino iconico del pezzo storico, pur essendo facilmente riproposto negli spazi moderni di oggi.
La “Magis Proust” invece è la versione in materiale plastico dell’iconica poltrona ideata da Alessandro Mendini. A differenza dei modelli realizzati con struttura in legno e tessuto o con pittura manuale, questa variante è progettata per la produzione industriale e adatta anche ad ambienti esterni.
Mendini ha reinterpretato la forma barocca dell’originale, adattandola al processo di stampaggio rotazionale (rotational moulding, EN), pertanto, hanno creato uno stampo a conchiglia che riproduce nel dettaglio le curve e gli ornamenti della poltrona. Viene usato il polietilene, un materiale plastico versato nello stampo, che ruota in un forno a temperatura elevata. Una volta terminato il ciclo di riscaldamento e rotazione, lo stampo viene raffreddato, permettendo al polietilene di solidificarsi e mantenere la forma desiderata. Si apre lo stampo e si estrae la poltrona, che a questo punto è un monoblocco di polietilene. Possono essere eseguite ulteriori lavorazioni superficiali, come la verniciatura o un pattern stampato, a seconda della versione scelta.
Questa tecnica consente una produzione in serie più economica rispetto alle versioni artigianali, mantenendo però l’inconfondibile sagoma decorativa dell’opera di Mendini. Il risultato è una poltrona scultorea, colorata, leggera e resistente, che ripropone in chiave contemporanea l’estetica postmoderna dell’originale Poltrona Proust.
Vi invito a configurare la vostra versione della poltrona Proust direttamente sul sito del produttore: https://www.magisdesign.com/it/product/magis-proust/.
Un caro saluto,
Nadiya
MetropolitanMe Blogger